mercoledì 14 novembre 2012

Glossario legale in lingua italiana

“ATTIVITÀ/AREA A RISCHIO REATO”, “ATTIVITÀ A RISCHIO” O “ATTIVITÀ SENSIBILI”
Attività aziendali nel cui ambito potrebbero astrattamente crearsi le occasioni e/o le condizioni per la commissione di Reati.


“ATTIVITÀ/AREA STRUMENTALE”
Attività aziendali nel cui ambito, in linea di principio, potrebbero crearsi le  condizioni o gli strumenti per la commissione di alcune fattispecie di reato di  cui al D.lgs. 231/01 (tipicamente la corruzione).
CODICE ETICO
il documento, ufficialmente voluto e approvato dalla Capogruppo quale esplicazione della politica societaria, che contiene i principi generali di comportamento - ovvero, raccomandazioni, obblighi e/o divieti - a cui i Destinatari devono attenersi e la cui violazione è sanzionata.


COLLABORATORI ESTERNI
Soggetti che intrattengono con la Società rapporti di collaborazione senza vincolo di subordinazione, di rappresentanza commerciale ed altri rapporti che si concretino in una prestazione professionale non a carattere subordinato, sia continuativa sia occasionale nonché quanti, in forza di specifici mandati e procure, rappresentano la Società verso terzi.

CONDIZIONI DI PROCEDIBILITÀ (PER I REATI COMMESSI ALL’ESTERO)
Condizioni previste dal codice penale per la perseguibilità in Italia dei reati commessi all’estero dal cittadino o dallo straniero: più precisamente, affinchè possa dirsi ricorrente la giurisdizione italiana, deve trattarsi o di gravi delitti, come quelli contro la personalità dello Stato, o comunque di reati per i quali la legge italiana prevede la pena della reclusione non inferiore nel minimo a tre anni (per il cittadino italiano) e non inferiore nel minimo ad un anno (per lo straniero).

CONFISCA
Misura sanzionatoria diretta alla definitiva sottrazione di cose specificatamente attinenti alla commissione di un reato ed in particolare di cose che sono servite a commettere un reato ovvero che ne costituiscono l’oggetto, il prodotto o il profitto. Il d.lgs. 231/01 prevede che sia sempre disposta, salvo per la parte che possa essere restituita al danneggiato, la confisca del prezzo o del profitto del reato ed ove ciò non sia possibile la confisca di denaro, beni o altre utilità di valore equivalente al prezzo o al profitto del reato.


CONSULENTI
Coloro i quali forniscono informazioni e pareri ed assistono la Società nello svolgimento di determinati atti, in forza di accertata esperienza e pratica in specifiche materie.


CORPO PROCEDURALE (DI TECNIMONT)
Standard di Gruppo, procedure aziendali, regolamenti interni e sistemi di gestione e controllo che, anche se adottati da Tecnimont con scopi diversi da quelli richiamati dal Decreto 231, contengono presidi idonei a fronteggiare i rischi derivanti dalla commissione di reati ex D.Lgs 231/01.

DESTINATARI
Tutti coloro che, a qualunque titolo, operano nell’ambito delle Attività Sensibili per conto o nell’interesse della Società, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo, i Soggetti Apicali , i Soggetti sottoposte alla direzione o alla vigilanza di soggetti dei Soggetti Apicali, i Collaboratori Esterni, i Consulenti, i Fornitori e i partners commerciali.

ENTE
Ai sensi del d.lgs. 231/01 qualsiasi società, consorzio, associazione o fondazione o altro soggetto di diritto, sia esso dotato o meno di personalità giuridica, nonché qualsiasi ente pubblico economico

FLUSSI INFORMATIVI
report periodici e strutturati trasmessi dai Responsabili delle Unità Operative all’Organismo di Vigilanza in cui indicare l’aderenza dell’attività aziendale di propria competenza ai principi sanciti nel Modello, nel Codice Etico e nei Protocolli.

FORNITORI
Coloro i quali forniscono beni o servizi in favore della Società.

ILLECITO AMMINISTRATIVO
Ai sensi del d.lgs. 231/01 gli illeciti che si concretizzano nei reati espressamente previsti dalla stessa normativa.

INTERESSE (DELLA SOCIETÀ DERIVANTE DAL REATO)
l’intento esplicito di arrecare un beneficio alla Società, anche senza il reale conseguimento di tale beneficio.

 MAPPATURA (DELLE ATTIVITÀ A RISCHIO)
Attività, condotta prevalentemente tramite interviste a tutti i responsabili di Direzione, con la quale sono stati individuati i processi aziendali e le Attività potenzialmente a Rischio di commissione di reati rilevanti ai sensi del Decreto 231.

 “MODELLO ORGANIZZATIVO” O “MODELLO”
il Modello di organizzazione, gestione e controllo ritenuto dagli Organi Societari idoneo a prevenire i Reati e, pertanto, adottato dalla Società, ai sensi degli articoli 6 e 7 del D.lgs. 231/01, al fine di prevenire la realizzazione dei Reati stessi da parte dei Soggetti Apicali o dei Dipendenti.
“ORGANI SOCIETARI” O “ORGANI SOCIALI”
l’Organo Amministrativo e/o il Collegio Sindacale della Società e i relativi componenti, in funzione del contesto di riferimento.


“ORGANISMO DI VIGILANZA” O “ODV”
 l’Organismo previsto dall’art. 6 del Decreto Legislativo, avente il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del modello di organizzazione, gestione e controllo, nonché sull’aggiornamento dello stesso.

“ORGANO AMMINISTRATIVO” O “ORGANO DIRIGENTE”
l’Organo con idonei poteri di firma di rappresentanza e impegno della Società, individuato nello Statuto e successive integrazioni.


PROTOCOLLI O “PROTOCOLLI DI DECISIONE”
le misure organizzative, fisiche e/o logiche previste dal Modello diretti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’ente al fine di prevenire la realizzazione dei Reati. Tali documenti aziendali, allegati al Modello Organizzativo, definiscono i ruoli, le responsabilità e, soprattutto i principi di controllo da assicurare nonché le norme comportamentali da adottare per garantire il rispetto dei principi etici aziendali e per prevenire potenziali condotte illecite nell’esercizio delle attività a rischio.

 “REATI”/“REATO”
l’insieme dei reati / il singolo reato, richiamati dal D.lgs. 231/01 e dalle successive modifiche e integrazioni.


REGOLAMENTO DI SPESA
Documento che individua i principi generali di gestione delle risorse finanziarie.

RESPONSABILI DELLE UNITÀ OPERATIVE
I responsabili delle direzioni e funzioni aziendali all’interno delle quali sono state identificate delle Aree a Rischio di commissione dei reati che rappresentano l’interfaccia aziendale tra l’Organismo di Vigilanza e le singole unità operative e garantiscono una concreta ed efficace attuazione del Modello.

SANZIONE PECUNIARIA
Misura afflittiva tipica prevista dall’ordinamento come reazione alla consumazione di uno o più reati di cui al d.lgs. 231/01, applicata in quote di importo minimo pari a 500mila lire e massimo pari a 3 milioni ed in numero non inferiore a cento né superiore a mille. L’entità della sanzione è determinata tenendo conto della gravità del fatto, del grado della responsabilità dell’ente nonché dell’attività svolta per eliminare o attenuare le conseguenze del fatto e per prevenire la commissione di ulteriori illeciti, nonché in base alle condizioni economiche e patrimoniali dell’ente

SEQUESTRO CONSERVATIVO
Strumento processuale finalizzato ad attuare una tutela cautelare nei casi in cui vi sia la fondata ragione di ritenere che manchino o si disperdano le garanzie per il pagamento della pena pecuniaria, delle spese di procedimento e di ogni altra somma dovuta all’erario dello Stato, nonché le garanzie le garanzie delle obbligazioni civili derivanti dal reato. Possono essere oggetto di sequestro conservativo i beni mobili o immobili dell’ente o delle somme o cose allo stesso dovute. Con il sequestro si crea un vincolo di indisponibilità giuridica dei beni assoggettati a tale misura cautelare

SEQUESTRO PREVENTIVO
Strumento processuale finalizzato a scongiurare il pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati. Con il sequestro si crea un vincolo di indisponibilità giuridica dei beni assoggettati a tale misura cautelare. Il d.lgs. 231/01 prevede che tale misura possa essere disposta dal giudice in relazione ad ogni cosa che possa essere oggetto di confisca ai sensi della medesima normativa

SISTEMA DISCIPLINARE o SISTEMA SANZIONATORIO
Elemento qualificante del Modello organizzativo che disciplina le sanzioni da comminare ai Destinatari, nel rispetto delle disposizioni di legge vigenti e dei principi di gradualità e proporzionalità, per la violazione di norme di legge, l’inosservanza delle regole e dei principi contenuti nel Modello, nel Codice Etico di Gruppo, nel corpo procedurale, nei protocolli e nel Regolamento di spesa possono essere infatti oggetto di sanzioni disciplinari specifiche

SOGGETTI APICALI
soggetti di cui all’articolo 5, comma 1, lett. a) del Decreto, ovvero i soggetti che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione della Società o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale; in particolare, i membri dell’Organo Amministrativo, il Presidente, l’Amministratore Delegato, i membri dell’eventuale Comitato Esecutivo, l’eventuale Direttore Generale, gli eventuali institori, i procuratori.


VANTAGGIO (DELLA SOCIETÀ DERIVANTE DAL REATO)
Vantaggio economico o di altra natura derivante dalla condotta illecita, indipendentemente dalle intenzioni dell’autore.

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